La vendemmia più lunga d’Italia parte con la raccolta delle basi spumanti, per poi proseguire con le varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc, seguite dai vitigni autoctoni, mediamente oltre 100 giorni, si concluderà a Novembre nelle altitudini più elevate dell’Etna.
Uve eccellenti e sane, ottimo stato vegeto-produttivo, assenza di stress idrico. Queste le premesse della vendemmia in Sicilia, al via in questi giorni nella parte occidentale dell’Isola, nei territori che rientrano nelle province di Palermo e Trapani.
Le previsioni parlano di quantità in linea con il 2021 e di qualità sempre più in crescita.
Se la siccità sta mettendo in ginocchio il Nord, la Sicilia si dimostra più resiliente e preparata. Microclimi, terroir, vitigni autoctoni giocano a favore della Sicilia nella sfida al climate change, l’Isola riesce meglio di altre regioni a fronteggiare la siccità del periodo estivo, le buone notizie per il vino siciliano vengono dal fronte climatico e fitosanitario.
Le previsioni parlano di stime di produzione in linea con il 2021: non sarà un’annata ricchissima, ma sicuramente più produttiva del biennio 2019/2020, che è stato sotto la media regionale.
La parola ai produttori:

Laurent de la Gatinais presidente di Assovini Sicilia: “I dati delle ultime due vendemmie, con una qualità sempre più alta, e le previsioni della vendemmia 2022, confermano che la Sicilia mostra una buona resistenza rispetto ai sempre più evidenti cambiamenti climatici, grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo, ai suoi microclimi, ai suoi terroir e alle sue varietà indigene, vuole essere portavoce e pioniera nel guidare, con nuovi modelli, il futuro della vitivinicoltura siciliana e sviluppare nuove conoscenze e know-how in grado di affrontare le sfide in legate al climate change”.
Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia: “Ci apprestiamo a vivere una vendemmia che si registra come sempre la più lunga d’Italia, sebbene l’inizio sia stato qualche giorno più avanti rispetto allo scorso anno: dagli ultimi giorni di luglio con le varietà precoci, fino ad arrivare all’autunno. La vendemmia 2022 si preannuncia con un 10/15 % di produzione in meno rispetto al 2021, ma senz’altro molto soddisfacente per l’ottima qualità della uve”.
Filippo Buttafuoco, agronomo di Cantine Settesoli: “Nonostante il caldo, possiamo dire che sia quantitativamente che qualitativamente le uve sono eccellenti, la vendemmia è iniziata con la raccolta delle uve di Pinot Grigio”.

Francesco Spadafora, titolare dell’azienda Dei Principi di Spadafora: “Le piante hanno utilizzato molte delle riserve accumulate durante il periodo invernale. In questo momento non notiamo stress idrici“
Alessandro di Camporeale: “Nel complesso le quantità si attestano nella media e la qualità è molto elevata, data l’assenza di malattie”.
Duca di Salaparuta: “Non registriamo diminuzione di quantità e qualità per le uve autoctone”.
Donnafugata: “Le premesse della vendemmia 2022 sono buone grazie alle condizioni climatiche regolari che si sono registrate finora e alle pratiche agricole sostenibili orientate alla qualità messe in atto”.

Aurora Ursino, agronoma siciliana, eletta migliore agronomo italiano 2021: “L’agricoltura siciliana deve da sempre fronteggiare il problema dell’approvvigionamento idrico e, probabilmente per questo motivo, riusciamo meglio di altre regioni a fronteggiare la siccità del periodo estivo. Mi sento di poter affermare con certezza che i produttori siciliani stanno “virando” verso un’agricoltura sempre più sostenibile, puntando non più alle quantità ma alla qualità delle uve.
Adottare tecniche agronomiche sostenibili, nonché potature adeguate, forme di allevamento e portinnesti idonei all’ambiente pedoclimatico dell’areale, è l’unico strumento possibile per poter fronteggiare in modo adeguato la siccità e l’effetto dei cambiamenti climatici”
L’analisi della vendemmia 2022:
Il leggero calo di produzione stimato è legato al ridotto peso del frutto di quest’anno. L’autunno 2021 è cominciato con un novembre piovoso che ha mantenuto umido il suolo fino alla ripresa vegetativa della pianta. Le temperature si sono mantenute nella media stagionale fino all’inizio di febbraio, quando è cominciato il freddo e anche all’arrivo della primavera sono rimaste fresche.

Il germogliamento si è dunque manifestato una decina di giorni in ritardo rispetto alle date attese, presentando una crescita più lenta della fase verde ma regolare e omogenea. Condizioni queste, che hanno favorito fioritura piena e allegagione molto buona. Le lavorazioni del terreno e le operazioni colturali si sono svolte agevolmente. In alcune zone interne, il mese di aprile, ha registrato ancora piovosità ma, in generale, le condizioni climatiche ventilate e fresche fino a metà maggio, hanno generato piante e frutti sani e generosi.
Da metà maggio, le temperature presentano un aumento in linea con gli ultimi anni e si registrano piogge solo in alcune aree della Sicilia. La pianta cresce bene, la qualità delle uve è ottima. L’inizio della maturazione, il cambiamento di colore, la metamorfosi del frutto avvengono regolarmente. Per le varietà usate come base spumante e per quelle che presentano un intervallo più corto di maturazione, è prevedibile una raccolta più o meno in linea con il 2021. Per la maggior parte delle varietà siciliane a maturazione più lenta, il percorso è in evoluzione.
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