Sicilia en Primeur 2022, l’evento itinerante promosso da Assovini Sicilia per mettere in luce il vino siciliano, dopo i tour nelle cantine, ieri 30 aprile ha riunito nella bellissima cittadina di Erice (Tp) la stampa specializzata italiana ed estera.

Pay-off di questa edizione 2022: Back to the roots. La Sicilia che vive il futuro, con un ambizioso proposito, la Sicilia dimostra di poter governare i cambiamenti climatici e si candida a pioniera e guida nella vitivinicoltura sostenibile 4.0 anche nel nuovo contesto legato al climate change.
Interessante il convegno di apertura che ha visto gli interventi di Laurent de La Gattinais, Presidente Assovini Sicilia, Mattia Filipp, enologo, Antonio Rallo, Presidente Doc Sicilia, Alberto Tasca, Presidente Fondazione SOStain, Antonio Zoccoli, Presidente Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Marco Moriondo, Istituto di Bioeconomia del CNR di Firenze, moderati da Massimo Giletti.

Ecco alcune delle dichiarazioni più significative nel corso del convegno:

Laurent de La Gattinais presidente Assovini Sicilia:
“Il Consorzio Doc Sicilia, Assovini e Fondazione Sostain insieme rappresentiamo il 94% del settore, una Sicilia unita e compatta per crescere, è indubbio che la Sicilia che si unisce riesce a fare sentire la propria forza.

I tre pilastri fondamentali del nostro futuro sono: i produttori che hanno affrontato varie peripezie, le nostre aziende che hanno oggi voglia di fare ed unite possono affrontare il tema dei  cambiamenti climatici, ed il terzo che riguarda entrambi, il ritorno alla radice della vite, se pensiamo al futuro è necessario tornare all’essenziale, e per questo Sicilia en Primeur è qui ad Erice nel santuario della scienza, luogo di tradizione e innovazione.

I cambiamenti climatici sono un tema importante di questo incontro, la Sicilia è un continente in miniatura, tanti terroir, tante condizioni pedoclimatiche, la forza sarà la nostra molteplicità, è necessario avere buone conoscenza per un ottimo futuro.

E’ davvero un piacere che ritorniamo ad incontrarci ecco perchè la prima giornata è dedicata all’incontro con i produttori. La Sicilia grazie alla sua diversità ha delle carte da giocare per costruire il futuro”.

Mattia Filippi enologo:
“La Sicilia ha ormai una produzione stabile, nel 2021 sono stati prodotti 4 milioni di ettolitri, sotto la media degli ultimi 10 anni, nelle altre regioni italiane più produttive la forbice di variabilità produttiva è molto più ampia, la costanza invece è sinonimo di qualità.
Il clima ha cambiato l’approccio viticolo dal 1980 in poi, dal 2000 il clima sta veramente mutando verso il caldo, la Sicilia climaticamente cambia più lentamente, l’aumento della temperatura media è minore, al contrario ci sono grandi piogge.

Nel 21 in primavera c’è stato un leggero ritardo di germogliamento e poi un’estate molto calda, con maturazioni ottmali. Nel periodo Febbraio – Luglio  del momento vegetativo c’è stata una una siccità moderata. Il 25 -30% delle pioggie annuali.
Per il futuro è necessario guardare alle nostre radici, abbiamo un agricoltura legata alla quotidianità, sarà sempre più importante l’osservazione delle nostre viti, per una crescita qualitativa verso il futuro”.

Antonio Rallo presidente Doc Sicilia:
“Il vigneto Sicilia  nel 2021 è esteso 98mila ettari, la Doc Sicilia oggi conta 24.683 ettari vitati rivendicati, 7.902 aziende e 530 confezionatori.
Sono state prodotte 96.255.770 bottiglie Doc Sicilia nel 2021, con il Grillo che arriva a 21.010.284  con un +26% rispetto al 2020 nel quale aveva prodotto 16.707.274 bottiglie da 8.000 ettari vitati.
il Nero d’Avola con 50milioni di bottiglie è il vitigno più imbottigliato da circa 16mila ettari”.

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