Antinori, una cantina unica architettonicamente, sostenibile e realizzata nel pieno rispetto del territorio, questa è la nuova cantina di Pian delle Vigne nata da un obiettivo ben preciso: dare maggiore visibilità al vino e alla sua produzione, entrambi immersi in una cornice architettonica capace di fondersi con la natura.

Questa è l’idea di partenza per la realizzazione della nuova cantina di Pian delle Vigne, la tenuta di Montalcino di Marchesi Antinori, nata dal pensiero del Marchese Piero Antinori che ha fatto personalmente uno schizzo sul progetto dei due edifici: uno dedicato alla fermentazione e uno all’affinamento del vino. Tutto parte dal concetto di sostenibilità ambientale infatti, si vuole evitare di usare grande quantità di materiali e cemento armato ma realizzare una costruzione ricoperta il più possibile con del verde dalle grandi prestazioni energetiche “come se fosse sotto terra”.

I lavori della cantina seguiti dall’architetto Silvia Nucci dello Studio Tecnico Luigi Rocchi sono iniziati a gennaio 2020 per concludersi a settembre 2022, con un investimento oltre i 6 milioni di euro nel pieno rispetto dell’ambiente e del risparmio di energia; un intento testimoniato dalla sua adesione al Progetto Viva – programma che fu del Ministero dell’Ambiente, ed oggi del Ministero della Transizione Ecologica – da cui ha ottenuto la certificazione di prodotto per tutti e tre i vini dell’azienda.

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Pian delle Vigne

Pian delle Vigne nasce nella primavera del 1995, quando Piero Antinori individua la tenuta e decide di comprarla perché crede nella potenzialità di Montalcino. Si tratta di terreni tra i 130 e i 250 metri di altezza che derivano dall’azienda di Camigliano con edifici in stato di semi-abbandono, lo spazio giusto da ristrutturare per dedicarlo ai processi di vinificazione e affinamento.

La struttura ecosostenibile è stata costruita con materiali locali e naturali quali legno, terracotta, acciaio corten e vetro, caratterizzata da un immenso spazio polifunzionale che si fonde con la terra, nelle sue forme e nei suoi colori. La facciata marrone-rosso, infatti, si distende seguendo le curve del pendio naturale, risultando quasi invisibile dall’esterno se non fosse per le due fenditure orizzontali e la scala elicoidale che mette in comunicazione verticale i tre piani dell’edificio.

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