Si ritiene che il Brachetto abbia avuto origine sulle colline del Monferrato e che già i Romani ne bevessero quando arrivarono ad Acqui.
Vero o no, sta di fatto che il fascino del Brachetto è rimasto nascosto fino al XIX secolo, quando la moda dei vini dolci e frizzanti raggiunse il suo apice. Le vigne più apprezzate si trovano ora sulle colline intorno al Comune di Acqui Terme. Il territorio di Strevi, a pochi km da Acqui, permette di arrivare a risultati stupefacenti e in questa zona ho trovato un passito di Brachetto che mi ha colpito per la sua esplosione di gusti.
L’azienda si chiama Bragagnolo Vini Passiti, come a voler sottolineare la sua vocazione ai passiti di Moscato e Brachetto. Abbiamo intervistato il titolare Silvio Bragagnolo.
Quando è nata l’azienda?
Bragagnolo Vini Passiti del 1938 è nata con questo nome nel 2008 quando sono subentrato alla guida dell’azienda di mio padre Renato che insieme a mia madre Teresa l’avevano portato avanti.
Perchè si definisce il Signore dei passIti?
Non sono stato io a definirmi in questo modo, ci mancherebbe altro, è avvenuto per caso, perché da quasi venti anni ho sempre parlato in giro per il mondo di vini passiti in ambienti dove non conoscevano il mio nome per cui quando mi incontravano mi dicevano: “Ma lei è il signore dei passiti “.
È vero che è l’unico produttore di Brachetto passito?
Non sono l’unico, molte aziende lo fanno con nomi di fantasia o con la Docg Brachetto d’Acqui, noi siamo gli unici che da sempre abbiamo usato mettere in etichetta il nome Acqui Passito Docg, senza la parola Brachetto per focalizzare l’attenzione sul territorio dell’acquese in cui coltiviamo le vigne.

Ci racconti del territorio di Strevi.
Strevi è un paese in cui la viticoltura per motivi storici è praticata da moltissimo tempo, probabilmente già sul finire del 1200. Si coltivano un gran numero di uve rosse e bianche pregiate, ma secondo me è con le uve aromatiche che la Valle Bagnario, dove ci troviamo, dà il meglio di sé. con le vinificazioni di Moscato e Brachetto nelle forme dry, dolce e passito.
Quale è la differenza di produzione tra Moscato Passito e Brachetto Passito
La tecnica di appassimento è la stessa: su graticci e su terreno sfalciato all’ombra ricoperto da un telone in modo che ci sia un’umidita continua ma nel Brachetto diverso è il comportamento in fase di appassimento, per la conservazione degli aromi e nello stesso tempo la stabilizzazione del colore. Pensate che da un kg d’uva Brachetto si ottengono circa 300 grammi di passito. Per avere un grande passito non basta un enologo ci vuole un artista, se poi un po’ pazzo è meglio ancora
Quanto può o deve essere invecchiato un buon Passito di Brachetto
A mio parere un buon Passito di Brachetto è pronto al consumo molto prima di un Passito di Moscato; riferendomi sempre allo Strevi Passito, cioè il passito di Moscato, come confronto, il disciplinare prevede un anno dopo la vendemmia per la commercializzazione, tutto sommato lo reputo un tempo giusto per poter assaggiare un vino dove percepire la sua giovinezza e con il passare degli anni possiamo dire che non invecchia tanto facilmente.
Cosa ama del suo territorio e quali sono gli aspetti che cerca di far emergere nei sui passiti
La valle Bagnario è un posto speciale, qui le uve trovano condizione uniche per esprimersi in grandi passiti, ed è per questo che da vent’anni stiamo lavorando per poter produrre in forma passita le 4 “uve aromatiche che esistono al mondo”: Moscato, Brachetto, Malvasia (rossa) e Gewürztraminer (rosa).
Abbinamento per il passito di Moscato e di Brachetto?
Formaggi freschi e stagionati saporiti non salati, robiola di Roccaverano, mozzarella di bufala, tartufo bianco di Alba e fois gras, caviale, pasticceria di farina di noci, nocciole, mandorle, confetture di albicocche, fichi, pesche, banane. Il migliore però è con il cioccolato fondente.
Ha ottenuto diverse medaglie al Concours Mondial de Bruxelles
Strevi 2007 gran medaglia d’oro nel 2014
Strevi 2008 medaglia d’oro nel 2016
Strevi 2009 medaglia d’oro nel 2020
Bel successo per Strevi e la mia famiglia e per tutte quelle donne e uomini che su queste colline hanno trascorso la loro vita
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