Il Governo britannico ha reso noto che per importare vino dall’Unione Europea in Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia e Galles), il MODULO VI-1 sarà richiesto a partire dal 1° gennaio 2022. Anche il certificato di ispezione richiesto per i prodotti biologici slitta al 1° Gennaio 2022.
Il governo britannico ha programmato l’introduzione dei moduli “Vl-1” – e test di laboratorio per tutti i vini importati dall’Unione europea a partire dal 1° gennaio 2022. L’introduzione dei famigerati moduli VI-1 costringerebbe il mercato a cospicui aumenti dei prezzi che i consumatori dovranno affrontare se il governo introducesse ulteriori lungaggini burocratiche come proposto da alcuni mesi.
L’industria ha avvertito che questa burocrazia dispendiosa in termini di tempo e costosa potrebbe costare alle imprese 70 milioni di sterline all’anno e sicuramente ne causerà la chiusura, con conseguenti perdite di posti di lavoro e enormi perdite per il Tesoro in entrate fiscali.
Il Regno Unito è il secondo più grande importatore di vino, in volume e in valore, al mondo. Circa il 99% del vino consumato nel Regno Unito viene importato. Motivi per cui queste manovre del Governo appaiono ai parlamentari inglesi coinvolti nel rapporto alquanto pericolose per l’economia del vino nel Paese di Sua Maestà. Inoltre il Regno Unito, importante hub mondiale del vino con generazioni di esperienza, è il più grande magazzino di imbottigliamento in Europa e ospita un commercio mondiale di vini pregiati. Per queste importanti ragioni le richieste da parte del gruppo del report includono la rimozione degli ostacoli al commercio, attraverso l’inserimento di nuove tecnologie e la riduzione della burocrazia.
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