Dal 20 al 23 settembre, per la prima volta, il Concours Mondial de Bruxelles, organizzerà una sessione di vini dolci e fortificati a Marsala in Sicilia.

Un grande evento di tre giorni presenterà i vini dolci e fortificati storici di tutto il mondo, riunendo autorità e degustatori di spicco delle principali regioni produttrici di vini dolci che degusteranno alla cieca nell’arco di tre sessioni.

La scelta della Sicilia come regione ospite del concorso non è una sorpresa: l’isola è rinomata per la sua vasta gamma di vini dolci, liquorosi e muffati, tra cui il Marsala, il Passito di Pantelleria, la Malvasia delle Lipari, il Moscato di Noto e i vini ottenuti da Moscato e Malvasia.

L’Europa ha una grande tradizione di vini dolci, la Francia, la Spagna, l’Italia, la Germania, l’Austria, l’Ungheria, il Portogallo e la Grecia ma sono anche famosi, ad esempio, i vini di ghiaccio del Canada, i Riesling dolce dei Finger Lakes americani e i deliziosi stickies della regione australiana di Rutherglen.
I produttori possono iscrivere i loro vini fino al 1 agosto e farli pervenire entro il 15 agostoLINK informazioni ed istruzioni
I risultati saranno pubblicati online il 15 ottobre 2022.

La tendenza dei vini dolci nel mondo
Il Concours Mondial de Bruxelles Sessione Vini Dolci e Fortificati mira non solo a premiare l’eccellenza della produzione di questa categoria di vini ma anche a sensibilizzare il pubblico sull’argomento e generare un dibattito su questa categoria particolare, organizzerà una tavola rotonda con partecipanti provenienti da diversi Paesi e con diversi ruoli commerciali che condivideranno le loro opinioni sull’argomento.

I partecipanti discuteranno su come incrementare la visibilità e le vendite dei vini dolci e fortificati, puntando i riflettori su questo prezioso patrimonio. Il pubblico, composto da giudici internazionali, sponsor e rappresentanti locali, sarà invitato a contribuire con le proprie considerazioni a questo mini gruppo di riflessione. Le conclusioni della tavola rotonda saranno condivise online.

Alcune considerazioni
Negli Stati Uniti, il sondaggio dell’American Wine Consumer del 2018 ha mostrato che i vini dolci erano apprezzati dal 38% dei consumatori americani, rispetto ai semi-dolci (45%) e ai secchi (36%). Il consumo di vini da dessert e di vini fortificati genera 1 miliardo di dollari (ha rappresentato circa il 13% delle vendite totali di vino nel 2019).
La pandemia ha portato a un aumento delle vendite di vini dolci del 40,1% (fonte: Wine Enthusiast/NielsenIQ).

Anche i consumatori cinesi apprezzano i vini dolci. La prima donna Master of Wine del Paese, Lin Liu, ha sottolineato in un recente articolo che in Cina, come negli Stati Uniti, le vendite di versioni più dolci di vino rosso e bianco sono in crescita. E cita un caso di studio come esempio: fondata nel 2015 per colmare una lacuna della piattaforma Alibaba Taobao, l’azienda di e-commerce Miss Yuan’s Sweet Wine Shop è cresciuta a un tasso annuo del 30% dal 2017. Nel 2022, impiega 30 dipendenti e il vino dolce rappresenta il 90% delle vendite complessive.

Nel resto del mondo, la storia è diversa. I prezzi elevati e l’alta gradazione alcolica unitamente alle tendenze dei consumatori verso pasti meno formali, non hanno certo aiutato la causa dei vini dolci.

I tradizionali vini forti e dolci del Roussillon (Rivesaltes, Banyuls, Maury e Muscat) sono parte integrante della storicità della regione. La critica enologica internazionale Jancis Robinson MW scrive che a metà del XX secolo questi vini erano estremamente popolari, soprattutto in Francia con circa 70 milioni di bottiglie di Rivesaltes vendute annualmente, nel 2013 sono state acquistate meno di tre milioni di bottiglie di Rivesaltes all’anno.

Rosemary George MW ha scritto molto sui vini dolci del sud della Francia e nota che sono in forte declino: “Questo è uno degli enigmi dei vins doux: sono deliziosi, ma la gente non li beve. Meriterebbero sicuramente di essere molto più conosciuti di quanto non lo siano”, commenta.

Mathilde Hulot, scrittrice francese di vino e produttrice di vini ungheresi insieme al marito Samuel Tinon, aggiunge una prospettiva diversa: “Vendiamo i nostri vini dolci. Non in grandi quantità, ovviamente, ma li vendiamo. Siamo una piccola azienda familiare (produciamo circa 10.000 bottiglie all’anno). Alcuni mercati vogliono l’Aszú, altri lo szamorodni dolce (una versione più leggera con meno zucchero residuo). Vendiamo i nostri vini bottiglia per bottiglia, nello stesso modo in cui selezioniamo le nostre uve, acino per acino”.

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