Si semplificano e migliorano le regole produttive che riguardano il disciplinare della denominazione Freisa d’Asti Doc, tra le più piccole del Piemonte.
Con circa 200 ettari la Doc Freisa d’Asti subirà alcune modifiche che saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e che a detta del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato apporteranno persino agevolazioni. Uno dei parametri fondamentali che salta subito all’occhio è la percentuale minima del titolo alcolometrico che sale a 11,00% per le versioni base, mentre al 12,00% per la tipologia Superiore. Il primo avrà estratto pari a 21,0 g/l, mentre l’altro 23 g/l.
Cambia anche la base ampelografica che prevedrà per il 90% Freisa e per il saldo vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione regionale piemontese. Per la tipologia Superiore l’invecchiamento sarà fino al 1° novembre dell’anno successivo alla vendemmia con maturazione in legno per almeno sei mesi. Qui ci sarà la possibilità di indicare la zona di origine aggiuntiva “Piemonte”.
«L’aggiornamento del disciplinare del Freisa è un punto importante a favore della sua valorizzazione – dice Filippo Mobrici, presidente del Consorzio di tutela. Adesso è necessario che i produttori approfittino dell’opportunità investendo attivamente nel potenziamento di una denominazione che può regalare grandi soddisfazioni».
Novità anche per gli spumanti a base Freisa che subiranno alcune modernizzazioni circa la produzione, mentre, esclusa la plastica, ci sarà la possibilità di utilizzo di altri materiali idonei al contatto col vino, ad eccezione della tipologia Superiore.