Nella classifica 2021 dei migliori 100 vini al mondo, Wine Spectator ha inserito due vini siciliani. La notizia clamorosa è che invertendo l’andamento dei giudizi di questi ultimi anni, ha posto avanti in classifica non è un vino dell’Etna, ma un Nero d’Avola del centro Sicilia.

La bibbia del vino mondiale, la rivista statunitense Wine Spectator, famosa per aver tracciato negli ultimi cinquant’anni la strada del vino nel mondo anticipando le tendenze di mercato, è un punto di riferimento di importatori, buyers, sommelier, ristoratori, enotecari e winelovers.
Il vitigno principe siciliano, il Nero d’Avola, dunque, torna a rialzare la testa, e lo fa nella più influente guida di settore, dopo essere stato messo in disparte anche nelle guide italiche di quest’anno, cito ad esempio l’ultima Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso che ha premiato con il massimo punteggio dei 3 Bicchieri, ben 16 vini dell’Etna e solo 2 Nero d’Avola.

Un bel riscatto per lo storico rosso siciliano che dopo la grande affermazione degli anni ’90, e la successiva produzione di massa di vini di non grande rilievo, in questo ultimo decennio è stato oscurato dallo splendido territorio etneo.

La Top 100 di Wine Spectator che riaccende i fari sul Nero d’Avola, da sempre, ha la caratteristica di indicare le cantine da seguire nel futuro, lo fa attraverso un elenco dei vini, ai quali i recensori della rivista si sono appassionati, che ritengono possano esprimere il meglio di una determinata regione vinicola.
La rigida selezione di Wine Spectator tiene in considerazione precisi parametri che fanno riferimento:
– alla qualità assoluta, con punteggio almeno 90/100
– al valore in base al prezzo
– alla disponibilità in base al numero di casse prodotte
– all’excitement, ovvero, all’emozione, alle sensazioni positive nel berlo

I due vini siciliani inseriti nella Top 100 mondiale 2021 sono il Nero d’Avola Lagnusa 2017 Feudo Montoni al 71° posto e L’Etna Rosso 2018 Graci al 90° posto.

Oggi gli ettari vitati di Nero d’Avola sono quasi 15mila, che rappresentano il 50% della superficie vitata a bacca nera siciliana. Feudo Montoni di trova in provincia di Agrigento in agro di Cammarata, ed è la casa di Fabio Sireci.

Ho intervistato Fabio Sireci per raccogliere la sua grande soddisfazione:

Fabio la tue prime parole per questa grande affermazione
Con mia grande gioia, grazie al lavoro di questi anni, ho ricevuto questo grandissimo riconoscimento, sono felice e a Montoni siamo tutti felici.

Fabio Sireci

Te lo aspettavi?
Quando lavori venti ore al giorno, ci metti tutto il cuore e la passione, tutto può succedere, a Montoni si fa Nero d’Avola da seicento anni. Oggi continuiamo a lavorare e riceviamo tante telefonate di chi ci vuole bene.   

Un Nero d’Avola torna a spiccare tra i vini italiani, prima di un Etna, è una svolta se lo indica la rivista più influente al mondo?
Si, la Sicilia è il Nero d’Avola, si identifica con questo vitigno, si mette in luce che questo vitigno può essere allevato e vinificato per esprimere una grande identità.

Come vedi oggi il Nero d’Avola?
C’è ancora un mondo da scoprire, la Sicilia è immensa come superficie ed ha differenze pedoclimatiche importanti, questo vitigno è allevato in tutta l’isola, e questo deve spingere, quindi, a cercare quei Nero d’Avola che hanno enormi potenzialità, è necessaria un’attenzione profonda.

Grandi riconoscimenti più all’estero che in Italia come mai?
Questo deve far riflettere, io punto sempre a far apprezzare i mie vini, spesso dall’estero arrivano giudizi e scelte che ci premiano, meno in Italia, ma si sa
“nemo propheta in patria”, però a dire il vero qualche volta ci ha gratificato anche qui da noi.

Che mi dici del Nero d’Avola Lagnusa 2017?
Ha soddisfatto tutti i parametri scelti da Wine Spectator per entrare a far parte dei  migliori 100 vini al mondo, un giudizio che premia la nostra filosofia produttiva su tutti i vini. Produciamo vini identitari che non hanno prezzi spropositati.

Adesso fioccheranno gli ordini?
Già ci hanno contattato nuovi importatori che vogliono il nostro vino, ma noi continueremo a privilegiare chi già ci ha dato fiducia, ovvero i nostri partner storici e non alzeremo certo il prezzo. Noi vogliamo continuare a fare vino per rinvestire in azienda e continuare a vivere qui nella nostra isola Feudo Montoni

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