Il vino italiano è oggi sempre più protagonista all’interno del mercato tedesco. A dichiararlo è la nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma che ha presentato un focus dedicato alla Germania, secondo mercato per valore dell’export del vino italiano dopo gli Stati Uniti. 

Dopo un 2022 difficile, l’Italia del vino si prepara ad affrontare un 2023 carico di incertezze. Eppure, i segnali che arrivano dal mercato non sono solo negativi e preannunciano nuove opportunità di crescita. Sono questi alcuni degli spunti di riflessione emersi in occasione della nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma, che si è posto l’obiettivo di decifrare i trend del momento per individuare le possibili traiettorie di sviluppo per il settore vinicolo italiano.

Wine Monitor è l’osservatorio di Nomisma dedicato al mercato del vino. Si tratta di uno strumento che, integrando analisi di dati e strumenti di market intelligence e consumer insight, supporta le imprese vitivinicole e le istituzioni nel decifrare i complessi scenari che caratterizzano il settore, con l’obiettivo di individuare nuove opportunità. 

Molti sono stati gli interventi durante il Forum, in particolare Emanuele Di Faustino, senior Project Manager Wine Monitor, ha approfondito il tema attraverso i dati raccolti da un’indagine originale di Nomisma sul consumatore tedesco, dalla quale sono emersi spunti importanti per capire quali potranno essere i trend del vino italiano nel 2023. 

La Germania è il quarto mercato mondiale per il vino, nonché la seconda destinazione dell’export italiano, con consumi pressoché stazionari da anni, intorno ai 20 milioni di ettolitri. Questi numeri sono influenzati da alcuni aspetti socio demografici: la metà dei consumi è riconducibile ai baby boomer, mentre le nuove generazioni bevono vino con minore frequenza, per motivi salutistici e per la forte concorrenza di altre bevande, in primis i pre-mixati a base wine (i cosiddetti Ready To Drink), in forte crescita. In questo scenario, è aumentato leggermente nel 2021 il peso dell’Ho.Re.Ca, ma si conferma la forza dell’off trade, che rappresenta il 90% del mercato, dove la fa da padrone il Discount, un format distributivo radicato nell’indole del consumatore tedesco”.

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Nel 2022, degli oltre 2,7 miliardi di euro di vino acquistato in Germania dall’estero, il 38% era di provenienza italiana e non solo infatti, secondo i dati dell’Osservatorio nato dalla partnership tra Nomisma Wine Monitor e Vino.com, i vini rossi rappresentano la categoria preferita dai tedeschi (48% di tutte le bottiglie vendute online da Vino.com in Germania), seguita dai bianchi (29%) e dagli spumanti (18%).

Vino e acquisti online

Anche se i rossi rappresentano i vini più acquistati online, sono il Lugana e il Prosecco Docg le top denominazioni italiane preferite dai consumatori tedeschi, con il primo di queste acquistato soprattutto dai Baby Boomers e il Prosecco apprezzato invece dai Millennials”, dichiara Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma.

Nell’ambito della top ten dei vini Dop italiani acquistati online dai tedeschi figurano anche i rossi, in particolare il Primitivo di Manduria (al terzo posto), il Chianti Classico e l’Amarone della Valpolicella.

Con queste premesse, Wine Monitor ha realizzato una survey sul consumatore tedesco, individuando la consumer base del vino in Germania, stimata in 30 milioni di persone. Il 59% della popolazione compresa fra i 18 e i 65 anni, infatti, ha consumato vino almeno una volta negli ultimi dodici mesi, mentre il 16%  lo beve una volta a settimana o quasi tutti i giorni.

Complessivamente nel Paese l’interesse per il vino cresce con l’aumentare dell’età, con le nuove generazioni che preferiscono altre bevande alcoliche, su tutti spirits e vini bevuti in modalità mixata. Anche rispetto ai canali di consumo emergono differenze tra generazioni: Gen X e Millennials preferiscono bere vino fuori casa, nei locali, tendenza che invece non caratterizza le modalità di consumo degli over 55. 


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