Interessantissima la verticale di 5 annate del Picolit dell’azienda Conte d’Attimis Maniago, il vino dolce che nasce sulle colline orientali del Friuli.
l Picolit, vitigno autoctono friulano a bacca bianca, cresce in alcuni ristretti territori della collina friulana orientale, su un terreno particolare costituito da un’alternanza di strati di argille calcaree (marne) e sabbia calcificate (arenarie), dove si possono trovare facilmente resti di fossili marini.
Il suo nome deriva dalle dimensioni ridotte del grappolo e degli acini che lo compongono dovute al fenomeno dell’acinellatura ossia all’aborto floreale. Questo particolarissimo vitigno ha un polline quasi totalmente sterile che provoca l’impossibilità di gran parte dei fiori di diventare frutti, quindi il grappolo risulta spargolo con pochi acini piccoli ricchi di zuccheri e sostanze aromatiche. Il picolit è impiantato spesso accanto al verduzzo per favorire l’impollinazione incrociata e garantirne una minima produzione.
L’azienda Conte d’Attimis Maniago si trova nellne colline di Buttrio (Ud), 100km ad est di Venezia e 90km a Sud dal confine con l’Austria, nel comprensorio dei Colli Orientali del Friuli. Nel lontano 1585, a seguito di un matrimonio, l’azienda giunse alla famiglia in dote, oggi la tenuta si estende su 110 ettari quasi interamente a vigneto in un unico corpo aziendale.
Il Picolit Colli Orientali del Friuli Docg viene prodotto solo nelle migliori annate, le uve sono raccolte a maturazione avanzata, dopo la pressatura soffice a bassa temperatura sotto copertura inerte per proteggere le uve dalle ossidazioni, la fermentazione avviene in acciaio a bassa temperatura (14°C) ed anche la maturazione sulle fecce fini. Dopo l’imbottigliamento e lasciato maturare nella cinquecentesca bottiglieria sotterranea dell’azienda.
L’interessantissima verticale si è sviluppata in 5 annate, organizzata a Palermo presso l’enoteca “La Cantinetta” in collaborazione con Santi Buzzotta, distributore dell’azienda, ha visto la partecipazione di giornalisti di settore e sommelier.

1996
Colore ambrato brillante, naso di albicocca disidratata, caramello non bruciato, carruba, fico secco, zafferano, splendide note vegetali che ricorda la felce, poi miele di castagno, sottobosco, muschio e resina. Piacevole sorso giustamente dolce con ancora acidità presente, si allunga di finezza e di ottima sapidità. 95/100

2001
Bel colore ambrato brillante leggermente più carico della ’96, naso con suadenti note di zafferano, scorza di arancia candita, zucchero a velo, sensazioni resinose, il sorso è materico di lunga dolcezza fruttata. 94/100

2003
Colore ambrato molto più scuro nel bicchiere, naso intrigante da mela matura e cannella, zenzero, tabacco biondo, miele di fiori d’arancia, sorso morbido su toni agrumati e percezioni dolci, bella sapidità nel finale. 92/100

2014
Colore ambrato carico, ha naso floreale di tarassaco, erbaceo di pitosforo, di marmellata di albicocca, lievi sensazioni tostate, bocca di frutto pieno e rotondo, buona la lunghezza fruttata. 91/100

2019
Annata en primeur che uscirà sul mercato prossimamente, effonde note floreale fresche di tiglio, gelsomino, arancia, pasta di mandorla, sensazioni iodate, ha sorso teso con nota calorica ben presente, chiude di frutto fresco no troppo dolce. 90/100
Cinque annate diverse, tutte di grande interesse con la 1996 sublime.
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