È un esempio di economia circolare e anti-spreco, la linea di cosmetici, con un centinaio di prodotti, creati da ‘Barò’, una piccola azienda di Guarene (Cuneo), a pochi chilometri da Alba.
(ANSA) – Con un occhio di riguardo anche all’innovazione: il processo di estrazione delle vinacce, prima ottenuto attraverso un’infusione a freddo in glicerina, è stato sostituito dalla biololiquefazione molecolare brevettata presso l’Università di Bologna.
La Barò Cosmetics ogni anno recupera 1.000 chili di vinacce reimmettendole nel processo produttivo. I semi e le bucce dell’uva biologica, dopo il processo di pigiatura e torchiatura – spiegano a Barolo – conservano l’80% dei polifenoli dell’acino e possono trasferire i loro benefici nei prodotti di bellezza.
Sull’estratto madre vengono create creme, sieri e oli di bellezza adatti alle diverse esigenze. “La nostra materia prima è completamente naturale e derivata da agricoltura biologica – spiega l’ufficio Ricerca e Sviluppo della Barò Comsetics – per questo ha due funzioni preziose: proage per proteggere la pelle dall’invecchiamento e anti-age per aiutarla a rigenerarsi”.
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