Al via la creazione del nuovo Protocollo Viticolo del Consorzio di Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, volto a valorizzare le tecniche per migliorare la gestione del suolo, della biodiversità e delle acque per un vitigno sempre più sostenibile.
Il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg rilascia l’edizione 2023 del Protocollo Viticolo. Il documento, sottoscritto da una commissione di esperti presieduta dal Consorzio di Tutela, sarà distribuito a tutti i viticoltori per tutelare il territorio di produzione e salvaguardare la salubrità dei suoi prodotti. L’obiettivo del Protocollo Viticolo sin dalla sua prima edizione è condurre il viticoltore verso una difesa del vigneto basata sui principi della viticoltura sostenibile e, grazie all’introduzione di nuovi aspetti legati alla gestione agronomica del vigneto, guidarlo ora verso una agricoltura rigenerativa.
“Nel documento che abbiamo pubblicato e che sarà distribuito quest’anno, abbiamo confermato le linee guida in essere in termini di sostanze consentite dalla Regione e che noi valutiamo in base alle diverse “frasi di rischio”- afferma Diego Tomasi, Direttore del Consorzio di Tutela -. Il nostro Protocollo Viticolo, più restrittivo rispetto alle leggi regionali, si arricchisce anche di nuovi approfondimenti utili ai viticoltori e suggerimenti per gestire in modo sempre più sostenibile i vigneti: a partire dal suolo, la biodiversità, la gestione dell’acqua per concludere con l’equilibrio del vigneto”.
Il Protocollo Viticolo del Consorzio di Tutela è ancora oggi il documento su cui si basano i regolamenti di polizia rurale dei 15 comuni della denominazione.
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Il Protocollo Viticolo si apre con la parte dedicata all’analisi dei prodotti fitosanitari autorizzati in viticoltura secondo il principio della classificazione in base alla cosiddetta “frase di rischio” al fine di optare solo per quelle formulazioni ritenute più sicure per l’uomo e per l’ambiente.
Dunque, la classificazione avviene in base alle informazioni contenute nelle etichette dei prodotti. Ad ogni classe è assegnato un colore per identificare il livello di impatto ambientale. In particolare, verde sta per “preferibile”, giallo per “attenzione” e rosso “Autorizzato dalla Regione ma sconsigliato dal Consorzio”.
Nell’edizione 2023 il Protocollo Viticolo si sviluppa anche in capitoli dedicati ai temi più stringenti per la gestione integrata del vigneto a partire dal capitolo dedicato al Suolo e alla sostanza organica, proseguendo con un approfondimento su Biodiversità del sopra e sottosuolo, passando per un focus sulla confusione sessuale e gli antagonisti naturali fino al Valore delle api in vigneto. Tutto questo per un vigneto più elastico, meno legato agli input esterni e difeso su rigorose basi tecniche.
LE TAPPE DEL PROTOCOLLO DAL 2011 A OGGI
Il Protocollo Viticolo mette l’agricoltore nelle condizioni di scegliere quali metodi utilizzare per la difesa e la gestione del vigneto in base alle reali esigenze dettate dal clima, dal sito e dallo stato della pianta. A questo fine sono attivi da tempo strumenti tecnici e tecnologici di raccolta dati che fotografano costantemente la situazione del vigneto (uso di 23 capannine metereologiche, monitoraggio delle malattie e della presenza di insetti dannosi, stato generale della pianta, ecc. ecc.).
2011 Prima edizione
2013 Esclusione di tutte le formulazioni contenenti prodotti a base di Folpet, Mancozeb, Dithianon, e diverse altre sostanze che la legge avrebbe comunque consentito di utilizzare.
2018 Le amministrazioni locali decidono di vietare l’uso del glifosato.
2019 Il divieto di usare glifosato entra in vigore, ancora con anticipo rispetto al quadro normativo nazionale ed europeo. Il Conegliano Valdobbiadene è la zona la più estesa d’Europa glifosate free.
2021 Integrazione di pratiche di lotta integrata, che si associano all’uso di ormai poche sostanze di sintesi e all’estendersi di pratiche biologiche.
2022 Avvio del progetto biodistretto.
2023 Introduzione di pratiche di gestione del suolo, della biodiversità e delle acque.