Vinitaly Special Edition dal 17 al 19 ottobre sta per chiudere i battenti, dopo la pandemia è la prima grande manifestazione in presenza e in assoluta sicurezza per la ripartenza del settore vitivinicolo, un evento esclusivamente professionale e su invito, a Verona 400 aziende e i principali player del settore, forte la vocazione all’internazionalità grazie all’incoming dai principali paesi target.
I giudizi su questa formula limitata sono stati molto positivi. Abbiamo sentito per Assoenologi, di cui è Presidente, Riccardo Cotarella, uno degli italiani più influenti e conosciuti del mondo del vino, ecco il suo parere.
“Nessuno di noi anche i più ottimisti potevano prevedere un Vinitaly in edizione limitata così frequentato da persone interessate e di settore, il vino è una calamita per il genere umano, non è finisce mai di stupire, a questa edizione grandi presenze non solo quantitative ma qualitative. Non possiamo che essere ottimisti, stiamo assistendo a un grande recupero del fatturato, specialmente in esportazione, ad oggi abbiamo superato il 2019, quindi ci sono ottime prospettive per il futuro del vino italiano”.
Cotarella fa capire quanto sia importante la fiera veronese per tutto il comparto del vino, e lo fa senza mezzi termini. “Il Vinitaly è l’espressione storica culturale del progresso del vino italiano, direi che è la città del vino per antonomasia, non per niente noi enologi celebreremo il nostro congresso per presentare il 130 anni della nostra associazione qui a Verona, perché riteniamo di dare un segnale ancora più consistente, pratico e tangibile a questa città che, comunque sia, sta rivivendo grazie al vino, così come i produttori, noi enologi, i commercianti, gli amministrativi, i consumatori, tutti coloro che vivono il vino stanno vivendo una primavera che ci ben sperare, però è importante che noi capitalizzano questo momento come proiezione per il nostro futuro.
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