Se il Nebbiolo rappresenta la nobiltà austera, la Barbera il volto vivace e popolare, tra i vini piemontesi insieme al Freisa, al Ruchè, il Pelaverga rappresenta una vera curiosità di nicchia.

Il vitigno Pelaverga o Verduno Pelaverga o Verduno Doc è allevato nella Langa del Barolo accanto ai nobili filari del Nebbiolo succhiando la stessa linfa e gode delle caratteristiche pedoclimatiche che permettono la crescita e lo sviluppo di quel vino misconosciuto ma regale. Si è discusso a lungo come il vitigno Pelaverga di Verduno sia arrivato in Langa, c’era chi sosteneva la tesi che fosse arrivato da Saluzzo, dove esiste una cultivar con lo stesso nome che dà origine ad una doc chiamata  Colline Saluzzesi Pelaverga.

grappolo di Pelaverga

Secondo questa tesi sarebbe stato il Beato Sebastiano Valfrè nativo di Verduno ad introdurre le barbatelle nel 1700 ma invece alcuni studi recenti dimostrano che il Pelaverga fosse presente a Verduno molto prima. A causa della filossera prima e allo spopolamento delle campagne poi, nel XIX secolo questo vitigno visse un periodo di oblio, prima di essere riscoperto alla fine dello stesso secolo.

La visione di un vino legata ad un Santo crea una sorta di lasciapassare, di un invito al piacere del bere molto più appagante di mille messaggi. Comunque il massimo promotore di questo vino rimane il Beato Valfrè e si aggiunga che il Pelaverga è ritenuto da sempre un vino afrodisiaco, vuoi per il suo nome allusivo e un pò sfrontato, vuoi per il peperino del suo aroma.

Una bevanda godereccia che evoca un po’ di bella epoque nella seriosa compagnia di baroli, dolcetti e barbere con la quale si ritrova. La sua produzione è piccola e si estende su tutto il territorio del comune di Verduno e su parte dei territori dei comuni di La Morra e di Roddi d’Alba per numero annuo di 100.000 bottiglie

Per assaggiare una bottiglia di Verduno Pelaverga sono andato alla Cantina Sociale Terre del Barolo, sicuramente una delle migliori Cantine Sociali del Piemonte costituita nel 1958 con 300 soci che conferiscono tutta la loro produzione delle uve, è sicuramente una delle più belle realtà sulle vitate colline di Langhe, tra bricchi scoscesi e morbidi pendii

Assaggio il loro vino Verduno Pelaverga riserva Arnaldo Rivera 2020 insieme al Dott Daniele Ponzo Enologo della Cantina Terre di Barolo, un vitigno legato ad un villaggio ed alla tradizione, si ottiene da vigneti iimpiantati nel 1991 e 2004. Fermentazione e macerazione per circa una settimana in acciaio inox e temperatura controllata, l’ affinamento dura 6 mesi in acciaio.

Bello nel bicchiere rosso rubino con alcuni riflessi cerasuoli, ha naso intenso di fragoline di bosco e pepe bianco con una bella sensazione minerale. L’assaggio è piacevole, d’ottima freschezza e di scorrevolezza vellutata, conferma tutte le premesse raccontate sul vitigno.

In base al profilo del vino che punta sulla fragranza degli aromi fruttati si abbina molto bene  a primi piatti a base di pasta con sughi di carne ricchi e saporiti, con un classico piatto di agnolotti o con zuppe a base di verdure e legumi molto indicato coi funghi e formaggi freschi, con essi il Pelaverga  crea nel palato un armonioso equilibrio gustativo.

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