Si è svolto ad Agrigento l’evento Valle dei Templi Oil and Wine, promosso dalla Strada del Vino Valle dei Templi per far conoscere le eccellenze del territorio agli appassionati, ai wine lover e ai professionisti del settore enogastronomico.
di Ignazio Perez
La prima edizione dell’evento Valle dei Templi Oil and Wine si è svolta lo scorso 19 Novembre nella prestigiosa sala Tommaso Fazello del Museo Archeologico “Pietro Griffo” della Valle dei Templi ad Agrigento, ribattezzata da subito come l’edizione “zero” come a voler marcare quello che quest’anno è stato solo un assaggio di ciò che nei prossimi anni si potrà organizzare.
Un appuntamento annuale, quindi, voluto dalla Strada del Vino Valle dei Templi che ha preso il via con un convegno dal titolo “Il Nero d’Avola della Strada del Vino della Valle dei Templi, stato dell’arte e prospettive di sviluppo dei vini del territorio della Valle dei Templi” per poi proseguire con una Masterclass sul Nero d’Avola e una sull’Olio Extra Vergine di Oliva.
Durante il convegno, moderato da Gianni Paternò, direttore editoriale di allfoodsicily.it, hanno preso la parola diversi attori del mondo del vino che hanno acceso un dibattito costruttivo su quali possono essere gli scenari per i prodotti di questo areale.

Secondo il presidente della Strada, Luigi Bonsignore, “è il momento per far comprendere a tutti il valore del grande vigneto Sicilia, sul quale si sta investendo tanto. Abbiamo un sogno – dice Luigi Bonsignore – immaginare che nella Doc Sicilia possa nascere una U.G.A., Unità Geografica Aggiuntiva, cioè una sottozona che si chiami Valle dei Templi”.
Giovanni B. Ficani, coordinatore del Consorzio Doc Sicilia, dopo aver presentato i successi della Doc, soprattutto in termini di numeri, indica come questa denominazione ad oggi rappresenti una struttura utile a tutti seppur in uno scenario molto diverso nei vari areali siciliani, sia per biotipi presenti ma anche territorialità. Anche se, evidenzia Ficani “c’è ancora molto da fare soprattutto sulla comunicazione”.
Torna a parlare di sottozone anche l’enologo Tonino Guzzo. “L’evoluzione della Doc Sicilia – dice Guzzo – è nelle sottozone. Una Doc verticale, come per esempio succede in Francia con le AOC, darebbe più valore ai prodotti del territorio e permetterebbe di non svendere la produzione, entrare nei mercati più facilmente ma allo stesso tempo differenziare i prodotti della Regione”.
Altro relatore Francesco Baldacchino, Presidente AIS Sicilia, che ha messo al centro l’importante ruolo che la comunicazione deve avere anche attraverso una formazione adeguata dei vari attori chiamati alla causa. “Il Nero d’Avola è un vino eclettico – dice Baldacchino – perché trova spazio a tavola in ogni circostanza. Eppure ancora si è legati ad una immagine di Nero d’Avola pesante e con elevate estrazioni quando invece oggi questo vino si è evoluto tanto e oggi riesce a regalare espressioni interessanti e moderne. Ecco perché è importante il ruolo dei comunicatori” conclude Baldacchino.
LEGGI ANCHE: Bonsignore Baglio e Vigne, oltre ai grandi vini un elegante Resort con accoglienza
Interessante anche l’intervento di Calogero Romano, agronomo, che da tecnico evidenzia come il territorio agrigentino riesce a far esprimere le piante della vite in modo quasi naturale, senza troppi sforzi, e questo rappresenta un valore aggiunto importante. E rimarcando il dibattito sulle sottozone, Romano va oltre chiedendo anche che si parli di “menzione vigna”. Un dibattito ricco e stimolante che ha prodotto idee da sviluppare e portare avanti nei prossimi anni, non solo per il territorio di Agrigento ma per tutta la Sicilia.
Dopo il convegno si è svolta un’interessante Masterclass dedicata al Nero d’Avola. La degustazione, guidata da Luigi Salvo, Sommelier AIS e Direttore editoriale di VinUp.it, ha visto 13 etichette di 13 areali diversi delle province di Agrigento e Caltanissetta di aziende che fanno parte della Strada del Vino.

La Masterclass ha dimostrato come il Nero d’Avola negli anni sia molto cambiato. Non siamo più, come accadeva anni fa, davanti a vini pesanti, molto strutturati, ricchi di legno e poco espressivi. Oggi il Nero d’Avola, soprattutto quello dell’agrigentino e del nisseno, riesce a trovare una sua identità ben precisa; vini eleganti, puliti, verticali, fragranti, di piacevole beva e molto flessibili anche nei vari abbinamenti. Si è potuta notare la differenza di espressione di ogni vino dovuta alla natura del terreno, esposizione, altezza e vinificazione.
Alla Masterclass sul Nero d’Avola è seguita quella sull‘Olio Extra Vergine di Oliva, guidata da Massimo Carlino dell’Accademia Val Paradiso. Anche qui ci si è resi conto come l’olio dei diversi produttori, a secondo dell’areale e della varietà delle cultivar, riesca ad ottenere prodotti di indiscussa qualità e molto versatili.

“La Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi con questo primo importante evento vuole lanciare il territorio con tutte le sue cose buone oltre che come luogo storico e monumentale. – dichiara il presidente Luigi Bonsignore – .La nostra missione sarà internazionalizzare le nostre eccellenze con il brand “Valle dei Templi”. Negli ultimi anni nel territorio agrigentino, ma anche in quello nisseno, abbiamo assistito ad una bella evoluzione, sia in termini di numeri che di qualità, anche grazie ai tanti investimenti e agli interessanti progetti che molti produttori hanno fatto negli anni. Ma ciò che emerge è che ad oggi c’è molto individualismo e questo è un male se si vuole far crescere tutto il territorio. Un territorio che comunque riesce a distinguersi con prodotti molto identitari, valore aggiunto da utilizzare e sfruttare in termini di valore.
L’evento si è concluso con un banco di assaggi di tutte le aziende partecipanti: Azienda Agricola G.Milazzo, Baglio del Cristo di Campobello, Cva Canicattì, Vitivinicola Lombardo, Luna Sicana, Azienda Agricola Baglio Bonsignore, Tenute Cuffaro, Bagliesi Vini Bio, Azienda agricola Giuseppe Camilleri, Val Paradiso, Tenute Lombardo, Azienda agricola Vella, Azienda agricola Salamone, Terre di Zaccanello, Morgante Vini, Azienda Olio Carbonia, Masseria del Feudo, Diodoros (prodotti dell’Ente Parco della Valle dei Templi).
© Riproduzione riservata