Sono “quelli” della Generazione X, ossia i nati tra il 1965 e il 1979, che rappresentano ben il 46% dell’incidenza delle vendite online in Italia. È quanto fa risaltare un focus dell’Osservatorio sull’e-commerce del vino nato dalla partnership tra Nomisma Wine Monitor e Vino.com.

Le vendite di vino online hanno subito una forte impennata durante quest’ultimo biennio falcidiato dal Covid. Nonostante il commercio “elettronico” sia un reale e tangibile toccasana ormai imprescindibile per le cantine di tutto il mondo, ha ancora comunque una rilevanza ridotta rispetto ai controvalori prodotti dalla GDO.

In quanto a consumi seguono con il 30% i Baby Boomers, ossia i nati nella fascia temporale 1946-1964, mentre i Millennials, ossia la generazione nata nella fascia 1980-1995, toccano la percentuale del 23%.

La ricerca, realizzata su oltre 100 mila compratori online, rileva anche un’incidenza di poco più dell’1% tra i nati tra il 1995 e il 2010, ossia i giovanissimi della Generazione Z. Una bassa percentuale che però evidenzia un aumento poiché nel 2019 questo si attestava sullo 0,6%. In aumento anche gli acquisti delle donne.

Curiosa la posizione degli spumanti tra i consumatori. I ricercatori, infatti, hanno messo in luce una rilevanza trasversale delle bollicine, che indica, così, un generale gradimento di tutte le fasce generazionali, attestandosi su percentuali che vanno dal 26% dei Baby Boomers al 32% della Generazione Z.

I Millennials, invece, preferiscono il vino rosso, rappresentando il 45% dei loro acquisti contro il 41% dei 58-76enni, mentre i bianchi vanno nella borsa della spesa degli over 55.

Il focus, inoltre, mette in evidenza un continuum nella crescita delle vendite online con un incremento del 22%. I prezzi medi, invece, nel periodo pandemico hanno subito nelle linee generali un decremento del 7%, in controtendenza con quello delle bollicine (+7%).

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