La storia del vino al femminile è sempre più ricca di esempi virtuosi sia nel passato che nel presente come Gina Russo, imprenditrice vitivinicola siciliana del versante nord-est dell’Etna.
Il paesaggio vitivinicolo siciliano rimane per eccellenza un gioiello del nostro Paese, fonte preziosa di risorse, dove sono nate alcune importanti storie imprenditoriali tutte al femminile.
Un esempio di amore e passione per il proprio territorio è la storia di Gina Russo promotrice di un’importante tradizione vitivinicola familiare, Cantine Russo, tramandata da padre in figlio fino ad oggi. Tutto ebbe inizio nel 1800 con Vincenzo Russo che dedicò la sua vita, insieme alla famiglia, alla coltivazione dei vigneti situati nella zona di Solicchiata, Comune di Castiglione di Sicilia a circa 700 m/slm sul versante nord dell’Etna.
Nel 1955, Francesco e Vincenzo, rispettivamente il figlio e il nipote, decisero di imbottigliare il vino prodotto dai vigneti di famiglia creando una piccola cantina. Oggi la quarta generazione è rappresentata dalla figlia Gina insieme al fratello Francesco che insieme al padre Vincenzo gestiscono l’azienda storica di famiglia.
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Oggi Gina, insieme a Francesco, ha contribuito a far diventare la sua azienda leader in Sicilia per la produzione di un’ampia selezione di vini rossi, bianchi e spumanti metodo classico identitari di un territorio diverso per clima, terreno ed esposizione, a seconda delle Contrade ma estremamente generoso.
Una donna imprenditrice presente nell’affascinante e poliedrico comprensorio etneo che ha saputo con competenza e determinazione farsi strada in un settore solo al maschile. Una donna “vulcanica”, tenace e raffinata proprio come i vini che produce sull’ Etna, ricca di idee, sogni e obiettivi come riuscire a valorizzare e promuovere la terra e le straordinarie risorse che la terra in cui è nata e vive è in grado di regalare ogni giorno. Un impegno che cerca di perseguire con costanza e fermezza grazie anche all’importante incarico che oggi ricopre di Presidente della Strada del Vino e dei sapori dell’Etna.
Cosa vuol dire essere un’imprenditrice donna nel settore del vino?
Nasco in una famiglia di viticoltori sull’Etna che iniziano a produrre vino già dal 1860. Quindi i miei bisnonni hanno iniziato a produrre vini dell’Etna, poi successivamente mio padre ed ora io e mio fratello. Continuare questa lunga tradizione vitivinicola mi è sembrato doveroso nei confronti della mia famiglia e di questo magnifico territorio. È anche grazie a quanti non hanno mollato, come i componenti della mia famiglia, che oggi l’Etna del vino è il territorio che attira wine lovers da tutto il mondo ed investitori. Continuare quindi la tradizione di famiglia è per me oltre che un dovere anche un privilegio dal momento che mi permette di poter vivere a contatto con la campagna e la natura e allo stesso tempo poter viaggiare per il mondo creando relazioni tra altri produttori, amanti del vino e distributori. Mi sento un’ambasciatrice non solo dei miei vini ma anche del magnifico territorio in cui vivo. Sono anche presidente della Strada del Vino e dei sapori dell’Etna che promuove il territorio e i numerosi associati.
Qual è il vino da lei prodotto che più si avvicina alla figura della donna nella sua totalità?
Il vino che più mi rappresenta è il nostro Rampante Etna Rosso , un vino da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio dal colore rosso rubino trasparente, dal profumo intenso ed avvolgente di frutti di bosco e spezie. Un vino dalle tante sfaccettature, elegante, intrigante, complesso, diretto ed identitario del territorio, come me!
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