Durante l’evento Grandi Langhe si è tenuto Changes, un interessante tavolo di confronto e dibattito in merito alla gestione del lavoro in vigna.
Portare all’attenzione delle Istituzioni, del mondo del vino e dell’opinione pubblica le questioni legate alle modalità di reclutamento e impiego della manodopera in vigna. Illustrare le iniziative intraprese dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani per formare i futuri lavoratori e per collaborare attivamente con il mondo delle cooperative per garantire il rispetto delle norme e delle condizioni etiche dei lavoratori.
Di tutto questo Se ne è parlato a CHANGES, il momento di dibattito e confronto sui grandi temi legati al mondo del vino e della sua produzione con cui il Consorzio, per il secondo anno consecutivo, ha aperto Grandi Langhe 2023, due giorni di presentazioni e anteprime sulle nuove produzioni vinicole di Langhe e Roero.
I lavori sono stati aperti da un video messaggio del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che non ha voluto far mancare il suo saluto all’evento, confermando l’impegno istituzionale del Governo sul tema della tutela dei lavoratori in agricoltura e sulla salvaguardia dei prodotti Made in Italy, troppo spesso posti sotto attacco, come nel recente provvedimento, proposto a livello europeo dall’Irlanda, sull’introduzione di messaggi di alert per la salute sulle etichette del vino.
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Nella prima parte Jean-Renè Bilongo Presidente dell’Osservatorio Placido Rizzotto di FLAI CGIL, ha ricordato come in diverse regioni del sud Italia il lavoro agricolo subordinato non regolare arriva a superare il 40% della manodopera impiegata con una presenza diffusa di lavoratori immigrati. Il lavoro sommerso è quindi una componente rilevante del settore primario con un valore aggiunto generato dalla sola componente della dimensione regolare che rappresenta il 17% del totale del comparto agricolo.
A seguire Davide Donatiello, docente di Sociologia dell’Università di Torino, ha portato l’argomento su una dimensione regionale e locale evidenziando come anche in Piemonte il fenomeno sia presente e da non sottovalutare e di come sia necessario un lavoro di rete fra i territori, dove i lavoratori irregolari si spostano a seconda del periodo dell’anno. “Da anni ci impegniamo per l’emersione ma soprattutto per proporre soluzioni al fenomeno – ha dichiarato Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani – che sappiamo essere una criticità da sanare. Insieme al mondo delle cooperative agricole abbiamo avviato progetti e interlocuzioni continue che hanno portato alla definizione di protocolli che disciplinano il reclutamento, le retribuzioni e le condizioni dei lavoratori”.
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