Alla base della decisione la crisi che da mesi ha investito i blasonati vigneti di Bordeaux, legata alla combinazione tra calo di consumi e aumento dei costi.
I vigneti più blasonati e prestigiosi del mondo stanno per essere sradicati perché per legge i vigneti non possono essere abbandonati. Lo ha annunciato, nello stupore generale, il Consiglio interprofessionale del vino di Bordeaux (Civb), che contribuirà con 19 milioni di euro al finanziamento del piano approvato dai suoi vertici e attuato da ottobre prossimo.
Si stima che il celebre rosso sia al centro di un calo di consumi del 32% che si sovrappone all’impennata dei costi per le conseguenze della guerra russa in Ucraina. Ma non solo, i vignaioli devono fare i conti anche con malattie quali flavescenza dorata, peronospora e malattia dell’esca che hanno colpito i vigneti più fragili.
Tutti fattori che hanno portato a una forte crisi insieme a un importante calo di consumi, in primis in Cina, grande storico consumatore di Bordeaux ma anche in Italia e nella stessa Francia, dove nell’ultimo anno c’è stata una diminuzione del consumo del 15%.
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Tutto questo, ha creato serie conseguenze sul piano commerciale soprattutto ai piccoli produttori che si sono ritrovati a sostenere numerose spese a fronte di un calo di consumi che ha determinato un calo del prezzo di vendita “all’ingrosso”. I piccoli viticoltori quindi si sono trovati al centro di una forte crisi, costretti a cedere a un prezzo più basso un vino che poi viene rivenduto dai negociant a prezzi molto più alti, almeno del 20%. Ma se da un lato i piccoli proprietari terrieri si trovano ad affrontare un momento di grande difficoltà, dall’altro i grandi château si espandono e comprano nuove vigne.
Nel frattempo però, a Bordeaux, nei prossimi giorni ci sarà la vendita en primeur 2023 (24-27 aprile) attraverso la Place de Bordeaux, il luogo virtuale attraverso il quale passano le più importanti bottiglie del mondo per essere vendute sui mercati più prestigiosi.
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