Azienda Agricola Artico, che da Campoleone, frazione di Lanuvio, nel cuore dei Castelli Romani, si sta facendo conoscere in tutto il Lazio e non solo. Federico, classe 1985, appartiene alla nuova generazione di vignaioli, quelli che hanno trovato nella terra e in vigna il loro nuovo habitat e che hanno spogliato il vino da inutili sovrastrutture, ritrovandone l’essenza conviviale, umana, gioiosa.  

La storia affascinante di Federico è la storia che accomuna tanti piccolissimi produttori che per anni hanno venduto le loro uve coltivate con passione e fatica e che ad un certo punto del loro percorso professionale e di vita decidono con coraggio di “mettersi in proprio” dando vita alla cantina e alla produzione di un vino autoprodotto dalle proprie uve che si estendono per 11 ettari.
Federico, infatti, dopo una laurea in materie umanistiche, un lavoro nel mondo dell’organizzazione eventi, si è assunto la responsabilità di proseguire il lavoro del nonno, scegliendo di lavorare a tempo pieno in vigna.

Federico è giovane, pratico e dinamico, curioso e assetato di conoscere nuove tecniche e soluzioni. Ama il suo lavoro ed è convinto del fatto che coltivare un’ottima materia prima sia la base fondamentale per produrre un vino di qualità. Per questo motivo ama definire la cantina come il luogo dove si fa quel che si deve, solamente per non rovinare quanto si è fatto in campagna.
I suoi sono terreni ricchi di minerali e la selezione dei vitigni segue con attenzione un’esposizione ottimale per la crescita forte e sana della vite. Alla base dei vini di Federico Artico troviamo soprattutto un continuo e rigoroso lavoro in vigna, con particolare attenzione alla potatura che viene effettuata direttamente da lui, attraverso un metodo che permette la riduzione dell’impatto devastante che hanno i tagli sul sistema linfatico della pianta. In questo modo le viti diventano più longeve e produttive. 

Federico Artico

La produzione di Artico spazia dall’autoctono all’internazionale: si va dal Trebbiano di Amaltea e dal Merlot di Ossidiana, lavorati in purezza, per poi arrivare a Sauvignon e Chardonnay per i bianchi e Montepulciano e Cabernet Sauvignon per i rossi che lavorati in rosato danno vita al Leda, la chicca dell’azienda che ha centrato perfettamente il bersaglio.

I vini di Federico sono esattamente come lui, sinceri e schietti, esattamente quelli di un ragazzo che ha saputo esprimere al meglio nel bicchiere il coraggio di mettersi in gioco tenendo alto l’orgoglio del Lazio, sua amata terra alla ricerca di un giusto riscatto vitivinicolo. Poi con la stessa semplicità e trasparenza comunica tutto ciò in modo innovativo e ironico, capace di rivolgersi ad un pubblico altrettanto giovane che con il vino ha un approccio più immediato dettato dal piacere di bere un buon bicchiere.
Scorrendo i suoi profili social di Facebook ed Istagram, infatti, salta subito agli occhi l’ironia, l’amore per il cibo, il racconto tutto personale della vigna e dei suoi vini. Federico rimane fedele all’idea del vino come “condivisione” reale di un piacere, idea ben evidenziata dagli ormai personalissimi, famosi e strategici hashtag #panefapanzavinofadanza e #vinobonotavolalunga.

Le sue etichette, poi, vere protagoniste dell’azienda, che mettono curiosità e ti fanno innamorare, sono create da uno dei più grandi street artist italiani, Diamond, che ha riproposto la sua arte per raccontare le differenti storie che si celano dentro ogni bottiglia, per far capire come una varietà di uva si adatta ad esso e la cosa più banale ma non meno importante, essere buono, fruibile e non un prodotto “da capire”. 
In questo particolare momento storico, fatto di restrizioni e paura da contagio, Federico non si è mai fermato. Da qui viene fuori la sua voglia di adattarsi velocemente alle situazioni, che lo ha portato dal lavoro in vigna ed in cantina, fino alle consegne a domicilio. In questo modo, Federico è stato in grado di mettere in piedi e garantire tutte le fasi della filiera e assicurare il suo vino a chi non ne può fare a meno.
“Il vero successo – dice a tutti Federico – lo ottieni quando si trovano a cena il nerd del vino ed il consumatore più basico, stappano una tua bottiglia e piace ad entrambi; mi piace molto l’idea di un vino “pop”, un prodotto di qualità, con una forte identità ed allo stesso tempo estremamente fruibile”.

N.d.R.: Quando viene a portarmi il suo vino in enoteca, Fede è sempre sporco di terra della vigna … e per questo lo amo.

Produttore: Az. Agricola Artico
Regione: Lazio
Anno di fondazione: 2012
Ettari coltivati a vigneto: 11 ha
Vitigni coltivati: Trebbiano, Malvasia puntinata, Sauvignon, Chardonnay, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Merlot
Bottiglie prodotte: 19.000 circa

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