Nonostante un leggero calo, il consumo di vini rosati nel mondo sta andando bene e resiste meglio dei vini fermi in generale, con molti mercati in crescita e un mercato francese che rimane leader in tutte le categorie.
Sebbene il consumo mondiale di rosé sia fortemente aumentato dal 2002 di oltre il 20%, la sua crescita ha tuttavia incontrato alcuni scossoni e sembra addirittura essere leggermente diminuita dal 2019 (-2,3%) per raggiungere oggi 23,6 M hl, ovvero il 10,5% dei vini fermi (19,8 M nel 2019).
La grande maggioranza dei paesi sta ancora registrando un aumento del consumo di rosé e la Francia rimane in testa con 6,6 milioni di hl (dopo un picco di 7,2 milioni nel 2017), con gli anni del Covid che hanno prodotto i tre quarti del calo. La Germania (12%), che ha appena superato gli Stati Uniti (11%) in forte calo, si conferma secondo Paese consumatore, Gran Bretagna e Italia restano nella top 5. I primi tre mercati monopolizzano più della metà del consumo di rosé mondiale. Contrariamente agli Stati Uniti, che registra un calo dopo un forte rialzo, c’è una tendenza opposta in Gran Bretagna dove dopo una contrazione dal 2012 al 2019, i rosé hanno registrato un forte rimbalzo del 12,3% nel 2020.
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A livello di consumo pro-capite, troviamo la Francia in testa davanti a Uruguay, Benelux, Danimarca, Germania, Olanda e Grecia, ma in termini di consumatori effettivi è la Germania che segue la Francia davanti a Regno Unito, Italia e USA. Per quanto riguarda la quota di rosé nei consumi nazionali, la Francia, ancora in crescita, ha registrato il 35,5% dietro la Tunisia, al 57,8% ma in calo, e davanti a Uruguay e Marocco ma con volumi inferiori.
Rispetto al calo dei vini fermi, in particolare in Europa occidentale, i rosati rimangono stabili. Solo l’Africa ha registrato un aumento in entrambe le categorie, mentre il Nord America e l’Asia-Oceania hanno aumentato il consumo di rosati in un contesto di calo dei vini fermi. Alcuni paesi hanno registrato incrementi anche a doppia cifra come la Nuova Zelanda a +47%, l’Australia a +31%, il Brasile a +22%, ma anche Hong Kong e Benelux e, a volumi inferiori, Polonia e Corea del Sud.
Nel 2021 il consumo risultava essere ancora concentrato in Europa occidentale e Nord America, con l’Asia che non ha ancora mercati significativi per i rosati. Tra i trend in atto, a partire dalla Francia, quello della maggiore presenza di rosati “schiariti”, più pallidi, e di prezzi di vendita più sostenuti. Quest’ultima tendenza si consolida in Francia, ma anche nel mercato tedesco e statunitense dove vini francesi e italiani riescono a posizionarsi meglio della concorrenza.
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