L’India è attualmente uno dei mercati a più rapida crescita per le vendite di bevande alcoliche che si accompagna a un consumo regolare di vino tra i giovani.
Secondo studi recenti, l’India è attualmente uno dei mercati a più rapida crescita per le vendite di bevande alcoliche. I dati di uno studio Statista sono stati recentemente rilasciati e confermano come nel 2022 le bevande alcoliche abbiano generato entrate per 47.500 milioni di dollari in India, con una previsione di crescita del mercato dell’8,86% all’anno (CAGR 2022-2025).
Le riaperture durante e dopo la pandemia hanno mostrato vendite record soprattutto di bevande alcoliche di alta qualità e fascia di prezzo, a conferma di una vitalità in atto del comparto. Conseguentemente, i consumatori hanno preso l’abitudine di gravitare con maggiore frequenza verso offerte di fascia alta.
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Alla riapertura, è stato anche notato un aumento delle vendite dei brand più costosi, con report locali che mostrano la crescita del numero di giovani nelle città che hanno alimentato una domanda ampliata di bevande alcoliche di buona qualità, soprattutto di vino rosato. Inoltre, uno studio recente realizzato dall’Indian Council for Research on International Economic Relations (ICRIER) e lo studio legale PLR Chambers evidenzia come le abitudini dei consumatori indiani riflettano ora una maggiore esposizione a marchi di altri mercati in ragione dell’aumento dei viaggi globali.
I report mostrano altresì come il contributo delle accise alle casse dell’erario sia particolarmente significativo, soprattutto in alcune regioni. A tal proposito è opportuno ricordare che in India ciascuno dei governi statali ha il controllo sulla catena di approvvigionamento del settore delle bevande, nonché sulla produzione e distribuzione degli alcolici attraverso le proprie politiche sulle accise.
L’ICRIER ha infine previsto che entro il 2030 il 50% dei consumatori indiani continuerà ad acquistare più prodotti nella stessa categoria di bevande alcoliche, mentre il 26% li scambierà con marchi di fascia alta e il 24% migrerà verso diverse categorie di alcolici, dimostrando che il mercato è in continua evoluzione.
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