Il claim dell’azienda agrigentina Mandrarossa è proprio “ La Sicilia che non ti aspetti”, uno slogan decisamente forte, ma assolutamente centrato.
Dopo il press tour, di qualche giorno fa, tra i vigneti e la nuova cantina Mandrarossa di Menfi in compagnia del Presidente Giuseppe Bursi e dei suoi principali collaboratori, l’agronomo Filippo Buttafuoco, l’enologo Mimmo De Gregorio, e la responsabile PR Roberta Urso, quello che a prima lettura sembra uno slogan quasi azzardato, invece risulta perfetto, non solo per le caratteristiche dei vini tutti molto interessanti, ma soprattutto per la passione, l’impegno e la dedizione fatta di anni di ricerca e studio accurato dei suoli, dei vitigni e del grande lavoro di informazione, crescita e motivazione svolto sugli uomini, ovvero i soci conferitori della cantina.
Cantine Settesoli, in provincia di Agrigento è un esempio virtuoso di cooperazione. Fondata nel 1958 per iniziativa di alcuni viticoltori locali, la cantina sociale riunisce oggi circa 2.000 soci impegnati nella gestione e nella coltivazione di 6.000 ettari di vigneti spesso piccoli e familiari.
Mandrarossa è il brand di punta, solo 500 ettari selezionati di 175 soci. Nasce nel 1999, da uno studio durato oltre 20 anni, che ha portato a individuare le migliori combinazioni varietà/terroir: gli habitat ideali per far sì che ciascuna tipologia di uva esprima al meglio le proprie potenzialità.
E’ bella e funzionale la nuova cantina, con la sala degustazione con accattivante panorama sui vigneti.
Ho assaggiato i bianchi:

Grillo 2021
Ottima espressione del vitigno, floreale di ginestra e di margherite bianche, fruttato di pera, nespola, sensazioni agrumate e calibrate sensazioni vegetali. Ha sorso pieno e fresco di scia frutto sapida.
Lancèra Vermentino 2021
Varietale al naso con fiori di campo bianchi e gialli, note fruttate di pera, agrumi e fresche percezioni di erbe aromatiche. In bocca è diretto, fresco, riempie di frutto ed ha un finale leggermente ammandorlato.
Fiano 2021
Premiato recentemente da Decanter con 97/100, sfodera eleganza e sostanza. Ha olfatto di gelsomino, pera, pompelmo e deliziose note di basilico, foglia di pomodoro e menta. Intrigante il sorso particolarmente lungo e minerale
Bertolino Soprano Grillo 2019
Questo bianco matura in tulipe di cemento per 1 mese ed affina in botti grandi per 11 mesi. Ricco di sentori floreali di biancospino, pesca gialla, note agrumate, erbacee di salvia e pepe verde. Ha bella pienezza di beva, dinamica ed avvolgente coniugando acidità, morbidezza e lunghi ritorni sapidi. E’ un Grillo di grande longevità
Zibibbo Secco 2021
Presenta la tipica aromaticità del vitigno che però non stanca sia al naso sia in bocca, emana sensazioni olfattive di fiori d’arancio, zagara, albicocca, nespola e mandorla. Bello l’assaggio fresco, agrumato e dalle sfumature marine.
Santannella 2021
Ottenuto dall’unione del Fiano che affina in barriques per 4 mesi e lo Chenin Blanc che matura in vasche di acciaio per 6 mesi. Dal bicchiere rilascia fragranze di pesca e melone giallo, mandorla e nocciola. Pieno al palato tra morbidezza e acidità, per poi allungarsi con una scia sapida davvero piacevole.
I Rossi:

Nero d’Avola 2021
Il vitigno principe siciliano in versione tutto frutto, ha naso di lamponi, ciliegie rosse, gelsi neri, prugne, e spezie, semplice bocca avvolgente e fresca.
Terre del Sommacco 2018
Intrigante versione di Nero d’Avola che matura 8 mesi in tulipe di cemento, e successivamente 19 mesi in botti grandi. Dal bicchiere emana ampio spettro aromatico di viola, ciliegia nera, amarena, cenni balsamici e radice di liquirizia. In bocca mostra stoffa e struttura, tannini perfettamente integrati ad una velatura sapida che accompagna il lungo finale.
Convincono tutti i vini per il loro standard qualitativo elevato, sono privi di eccessivi tecnicismi, varietali e di gran bevibilità.
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