Il mercato dei vini pregiati ha proseguito la sua corsa anche l’anno scorso, registrando durante tutto l’anno una crescita importante rispetto a fine 2021.
Il mercato dei vini pregiati ha continuato la sua crescita nel corso dell’anno, battendo l’oro e gli indici finanziari come l’S&P500 e il FTSE100, che hanno sofferto la volatilità degli ultimi mesi. Lo segnala un nuovo rapporto di Cult Wines. Il mercato del vino pregiato ha chiuso in rialzo del 20,54% nell’arco dei 12 mesi, si legge nel rapporto di fine anno, superando anche asset alternativi come l’oro, che ha chiuso l’anno con un rendimento dell’1,55%.
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il vino pregiato ha avuto buone performance anche nell’ultimo trimestre dell’anno (con un aumento dell’1,54% nel periodo di tre mesi), nonostante le economie in affanno e la volatilità dei mercati finanziari più ampi, quando “il ritmo dell’apprezzamento si è attenuato tra le preoccupazioni per il costo della vita e la recessione nelle principali economie. Di conseguenza, si prevede che gli investitori “continueranno a cercare asset reali come il vino pregiato nel 2023 e oltre, dato che l’inflazione rimane ai massimi di molti decenni in molti Paesi”.
Come si è visto altrove, la Borgogna ha registrato i guadagni più consistenti: l’indice Cult Wines Burgundy è salito del 31,31% nel corso dell’anno, diventando così la regione più performante nel 2022, seguita dalla Champagne, che è salita del 19,35%.
I primi dieci vini del 2022 provengono tutti dalla Borgogna e dalla Champagne.
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