Il territorio pavese ha un gran fascino per quella sua austera magia fatta di coltivazione a vigneti e risaie che danno vita a prodotti simbolo di questo comprensorio.
Il 3 aprile al Vinitaly, “Oltrepò e Terre pavesi: dal territorio alla tavola” ha messo in luce proprio questi aspetti produttivi. A sud del Po i vigneti sono una fetta cospicua della viticoltura lombarda, ricoprono oltre il 55% della superficie vitata, qui pinot nero e riesling diventano eccellenze assolute.
Nel corso della masterclass ad animare il dibattito il giornalista Carlo Passera, Carlo Veronese, direttore del Consorzio Vini Oltrepò e Sergio Barzetti, chef e ambasciatore del brand Carnaroli da Carnaroli pavese.
Abbiamo assaggiato il Metodo Classico La Versa Testagrossa DOCG 36 mesi sui lieviti da uve di Pinot Nero, fresco e sapido dalla beva avvolgente e persistente, il Conte Vistarino Pinot Nero Costa del Nero 2020 DOC intenso di fruttosità ed immediatezza di beva, e il Buttafuoco Storico 2018 prodotto dal Consorzio e nato dall’unione di uve ottenute dalle vigne storiche, di gran registro olfattivo e profondità gustativa.

L’abbinamento è stato a dir poco ideale con il risotto Carnaroli da Carnaroli pavese all’acqua, mantecato al salva cremasco, spuma al crescione d’acqua, e sorpresa di erborinato di capra. La coltura cerealicola della provincia di Pavia si estende per ben 84 mila ettari di risaie dove oltre al Carnaroli, si coltivano anche Arborio, Baldo, Balilla, Gladio, Loto, Otello, Roma, Sant’Andrea, e Vialone.
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