Graziano Nicosia presenta Sosta Tre Santi Etna Brut Sessantamesi Millesimato

È tempo di grandi presentazioni e anteprime per la famiglia Nicosia, viticultori per passione, che nel tempo sono riusciti ad affermarsi sull’Etna con vini di grande pregio.

Cantine Nicosia sita a Trecastagni, esattamente nel versante Sud-Est dell’Etna, da ben cinque generazioni racconta attraverso i suoi vini tutta l’essenza e l’identità del territorio etneo unico per la sua conformazione morfologica e meteopedologica.

L’azienda è stata protagonista in questi giorni con Primavera in bolle, l’anteprima dedicata alla presentazione delle nuove sboccature degli spumanti Metodo Classico, in particolare dell’esclusivo Sosta Tre Santi Etna Brut Sessantamesi Millesimato, in correlazione con il concetto di “tempo” inteso come attesa, pazienza e sviluppo di vini di grande spessore qualitativo provenienti da uno dei vitigni principe dell’Etna, il Nerello Mascalese con le sue diverse sfumature e interpretazioni.

Tempo e vino, è da sempre un binomio affascinante. Il vino, come il tempo, fluisce e trova quel momento in cui riesce a concedersi nella sua migliore espressione, di perfetto equilibrio in tutte le sue componenti da quelle visive a quelle gusto-olfattive.

Un’anteprima unica nel suo genere per il tema e per le proposte in degustazione, studiata e condotta da Graziano Nicosia alla guida dell’azienda assieme al fratello, Francesco Chittari docente FIS Fondazione Italiana Sommelier, Maria Carella enologo dell’azienda e Antonio Caruso, direttore commerciale.

“Il tema di oggi è quello del tempo, un argomento assolutamente appropriato per la presentazione dei nostri spumanti Metodo Classico, di cui uno in particolare caratterizzato da un affinamento di 60 mesi sui lieviti. Tanti o pochi sapremo se il tempo ha dato il suo carattere solo degustandolo – dichiara Graziano Nicosia .- Il valore che diamo al tempo è relativo, non è uguale per tutti e dipende spesso dalle circostanze. Il mio augurio è che questo Sessantamesi possa accompagnare i momenti più belli che da oggi possono arrivare per la nostra realtà”.

Gli spumanti in degustazione

Cantine Nicosia da sempre ha come concept aziendale quello di valorizzare i vitigni autoctoni etnei come il Nerello Mascalese, il Carricante e il Nerello Cappuccio, attraverso buone pratiche di produzione nel pieno rispetto dell’ambiente. Oggi si presentano al mercato con un’ampia gamma di etichette, dai bianchi ai rossi e dal 2011 con la produzione dei tanto amati spumanti Metodo Classico dal carattere unico e identitario del luogo d’appartenenza, realizzati utilizzando i più moderni macchinari acquistati per snellire e rendere più facile il duro lavoro che c’è dietro ogni bottiglia di metodo classico.

Si tratta di spumanti creati per raccontare una storia, quella del territorio di produzione e dei vitigni impiegati attraverso il lavoro lodevole di Maria Carella enologo dell’azienda, sottolineata anche in etichetta attraverso l’annata di produzione così da rendere ben evidenti le caratteristiche predominanti di quella vendemmia e dell’andamento climatico dell’anno. Una forma di trasparenza e rispetto nei confronti dei clienti che lascia presagire tutto l’amore incondizionato e il rispetto nei tempi di produzione del ciclo naturale della terra.

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Dopo queste necessarie premesse abbiamo avuto il piacere di degustare tre diverse declinazioni del Sosta Tre Santi Spumante da uve Nerello Mascalese. A stupire è stata la presenza di un calice di vino rosso, degustato alla cieca, utile per comprendere al meglio la versatilità del vitigno. Nella degustazione si sono distinte le caratteristiche, le somiglianze e le diversità in base al modo di vinificare e soprattutto di permanenza ovvero la capacità di evoluzione scandita da un tempo che varia e si definisce in base a diverse condizioni climatiche, ambientali e produttive.

Sosta Tre Santi Etna Bianco Brut Millesimato: annata 2019 caratterizzata da un inverno poco piovoso, una primavera fresca, un’estate piuttosto calda e settembre più piovoso. Le uve sono state raccolte a fine settembre e inizi ottobre, provenienti prevalentemente da Contrada Monte Gorna e il 20% da Monte San Nicolò.

Raccolte dieci giorni in anticipo rispetto alla maturazione convenzionale, dopo la vinificazione segue un processo di affinamento sui lieviti di 36 mesi. Con un incessante perlage, al bicchiere presenta un giallo paglierino quasi trasparente, dimostrazione di un vitigno come il Nerello Mascalese caratterizzato da una bassa concentrazione di polifenoli e che con l’affinamento sui lieviti diventa ancora più scarico.

Al naso sprigiona intensi e variegati profumi di agrumi ed erbe aromatiche come camomilla e timo, integrati da sensazioni delicate di macchia mediterranea. L’assaggio non delude, sorretto da un’incisiva freschezza agrumata e da una persistenza importante, espressione di una struttura gustativa che richiama perfettamente quella del vitigno vinificato in rosso.

Degustazione

Sosta Tre Santi Etna Rosato Brut Millesimato premiato con i 5 grappoli dalla Guida Bibenda e selezionato tra i 100 migliori Vini al mondo 2022 secondo la prestigiosa rivista americana Wine Enthusiast. Vendemmia 2020, una delle annate perfette ed equilibrate con un inverno mite, una primavera fresca e un’estate non troppo calda.

Proviene da uve selezionate degli alti terrazzamenti lavici del versante sud-orientale del vulcano. Dopo 24 mesi di affinamento sui lieviti in bottiglia, si può apprezzare un brillante rosa tenue che ricorda molto l’elegante carica colorante dei vini prodotti in Provenza, dal perlage fine e persistente. Impatto olfattivo complesso ed elegante con note che spaziano dal floreale ai frutti rossi e ancora, spezie, miele d’acacia, cannella e crosta di pane. Straordinaria coerenza gusto-olfattiva, si presenta al palato corposo, fresco con una delicata scia sapida.

Si è poi passati alla degustazione del protagonista per eccellenza della giornata Sosta Tre Santi Etna Brut Sessantamesi Millesimato, uscito per la prima volta nel 2018 in edizione limitata in occasione del 120° anniversario dell’azienda. Annata 2016 svolge ben cinque anni di affinamento sui lieviti in bottiglia; un periodo ben maggiore di quello previsto dal disciplinare della Doc Etna capace di impreziosirlo con un profilo gusto-olfattivo complesso, di struttura e grande eleganza. Dopo i 60 mesi di affinamento sui lieviti e la sboccatura, segue un ulteriore permanenza di almeno 6 mesi in bottiglia.

“Non per tutte le annate facciamo queste sboccature speciali – afferma Maria Carella – ma solo per quelle che riteniamo adatte per un lungo affinamento. La partenza è stata con il 2012, in questo caso invece siamo al 2016 ma salteremo il 2017.”

Alla luce si presenta con una brillante veste giallo dorato dal perlage persistente. Al naso colpisce per un bouquet delicato di albicocca, pera, cenni erbacei, note speziate di pepe bianco e sfumature di pan brioche. Interessante la corrispondenza gusto-olfattiva di tutti quei sentori già percepiti al naso. Il gusto è imperniato di freschezza e una chiusura di lunga durata. Perfettamente equilibrato.

E per finire, come già anticipato, un calice di vino rosso da uve di Nerello Mascalese che si è rivelato una sorpresa ancora prima di sapere l’annata: un rosso granato, con uno straordinario bouquet olfattivo di frutta scura sotto spirito, violetta e rosa rossa e ancora sensazioni di humus. Sorso di grande spessore, ritmato da freschezza e da tannini generosi ma ancora vibranti. Lungo il sorso finale dai ritorni di frutta sotto spirito. Si tratta di Nerello Mascalese Doc “Fondo Filara” 2006, un vino che riesce ancora oggi a sfidare il tempo e mostrare tutta la sua eleganza e potenza.

Quattro straordinari esempi di vini il cui tempo ha permesso di mettere in mostra l’eccellenza qualitativa del vitigno, la passione e la costanza di uomini che lavorano per la loro terra e per la valorizzazione di un territorio che possiede tutte quelle caratteristiche necessarie per diventare punto di riferimento per il mondo della spumantizzazione internazionale.

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