Testimonial d’eccezione per l’edizione 2022 del DiVino Festival è stato Gabriele Gorelli, wine expert e designer primo Master of Wine italiano di sempre.

Un’autorità di valore internazionale tenuto conto che The Institute of Masters of Wine di Londra è la più prestigiosa organizzazione dedicata alla conoscenza e al commercio del vino che per rilasciare il titolo definisce un percorso formativo di 3 anni che alla fine del ciclo di studio, previo il superamento di un severo esame, attribuisce la qualifica di Master of Wine. A quel punto, conseguito il titolo, nei circuiti del mondo del vino si è legittimamente considerato massimo esperto in materia dal momento che è acquisita una conoscenza impeccabile di viticoltura, enologia ma anche competenze commerciali e di marketing.

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Classe 1984, nato e cresciuto a Montalcino, una laurea in Lingue, un nonno produttore di Brunello che gli ha trasmesso la passione che lo porta in giovanissima età a specializzarsi in marketing del vino avviando un’attività di consulenza che lo porta nel 2015 ad iniziare il complicatissimo cammino di Master Of Wine che completato lo configura come il 418° di sempre nella storia gloriosa dell’Istituto e il primo italiano in assoluto.

Ma l’elemento di forza identificato in Sicilia dal Master Of Wine toscano è la biodiversità che attribuisce grandi potenzialità ai vini autocnoni siciliani, classificati come vini di soddisfazione e di piacere. E quindi ci parla menziona il Catarratto, il Frappato, il Perricone e il Grillo.

Un capitolo a parte Gorelli lo riserva al Nero d’Avola, una varietà, a suo dire, particolarmente multiforme e camaleontica, improntata alla muscolarità e alla densità ma che puntando sui profumi, sulla croccantezza del frutto e sulla piacevolezza, troverebbe nuovi estimatori e consumatori nei giovani che amano bere vini piu soddisfancenti dal punto di vista della capacità di beva nelle occasioni più disparate.

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