L’Europa scende in campo in difesa del prosecco italiano. La commissione Agricoltura dell’Europarlamento ha dato l’ok al provvedimento che rafforza le regole su Dop e Igp.
Le menzioni tradizionali, come Prosek, non possono evocare Denominazioni di origine protetta, come Prosecco. Si tratta dell’emendamento al nuovo regolamento sulle Dop e Igp approvato in commissione Agricoltura dell’Europarlamento. Il divieto riguarda anche norme nazionali, come nel caso della controversia sull’aceto balsamico sloveno e cipriota.
Tra le altre novità approvate anche l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i solo prodotti Igp, l’origine della materia prima principale, nel caso provenga da un paese differente rispetto allo Stato membro in cui è prodotta. Il testo è stato approvato con 46 voti favorevoli, ovvero all’unanimità.
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Le proposte approvate dalla commissione del Pe andranno discusse con il Consiglio Ue. Per l’Italia si tratta di un primo importante passo avanti. “È arrivato oggi un bel segnale. Che pone freno alla voglia di conquista e di distruzione identitaria delle produzioni tipiche. Il Prosecco rappresenta sicuramente un simbolo, la più grande denominazione al mondo e deve essere tutelato e protetto di fronte al suo grande palcoscenico. È un fenomeno riconosciuto a livello globale, la cui popolarità si basa su una grande attenzione alla qualità e al legame indissolubile con la terra d’origine”, afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia.
“Il Parlamento europeo continua a far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico, rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp e la trasparenza verso i consumatori” ha spiegato l’europarlamentare Paolo De Castro (Pd), relatore del provvedimento.
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