Oltre cento giorni, con inizio nella parte occidentale dell’Isola e termine in queste ultime ore tra le vigne dell’Etna. La più lunga d’Italia in assoluto. Questo a testimonianza che la Sicilia non è solo una regione, ma un continente vitivinicolo a tutti gli effetti. La vendemmia giunge, così, oggi al termine.
Il ciclo vitale della pianta ha ritardato di circa dieci giorni rispetto alle attese, ma nel complesso l’articolazione climatica in Sicilia si è rivelata favorevole per vegetazione e qualità delle uve. Autunno piovoso, inverno con poche precipitazioni e primavera fredda. Poi le alte temperature e la siccità estiva hanno impedito la diffusione delle malattie della vite.

Un piccolo deficit di produzione, conseguenza del peso ridotto del frutto, ha comportato nel complesso minori quantità quest’anno. Le piante, però, sono cresciute ottimamente tra fioriture e allegagioni, generando frutti sani e generosi. Perfetto equilibrio tecnologico tra acidi e zuccheri e situazione ottimale dal punto di vista fitosanitario predispongono una futura grande qualità che fa presagire bianchi freschi ed equilibrati e rossi con strutture e complessità importanti.

«Parlare di vendemmia in Sicilia è come parlare dei massimi sistemi essendo la regione molto vasta, con condizioni climatiche diverse e varietà molto diverse – commenta l’enologo toscano Emiliano Falsini. Nella zona meridionale di Noto e Vittoria ci sono ottimi riscontri sul Frappato e Grillo, mentre il favorevole andamento climatico nella zona di Caltanissetta, con vini a base Grillo e Nero D’Avola, ci regalerà vini molto buoni per complessità, struttura e freschezza. A Lipari ci aspettiamo grandi risultati soprattutto dal Nero D’Avola e dalle varietà bianche. Sull’Etna sarà un’ottima annata – conclude Falsini, perché le uve sono molto sane e in perfetto equilibrio».
Per l’azienda agricola Rallo, in Sicilia occidentale, con vigneti a Marsala, Alcamo e Pantelleria, quella che si è appena conclusa è stata «una vendemmia soddisfacente dal punto di vista della qualità, che lascia presagire un prodotto eccellente».

A Butera, in provincia di Caltanissetta, nel cuore dell’Isola, «l’annata si presenta di qualità elevata con bianchi equilibrati e rossi che daranno vita a strutture e complessità importanti», commenta Antonio Paolo Froio, direttore della tenuta Principi di Butera.
Buona la qualità delle uve di questa vendemmia 2022 anche per l’azienda Castellucci Miano, che a Valledolmo, tra 700 e 1050 metri, pratica viticoltura di montagna.
«Uve sane e di indiscusso valore qualitativo, con un +5% per tutte le varietà coltivate in azienda», aggiunge Marco Parisi, enologo di Feudi del Pisciotto in Val di Noto.
«Qualitativamente credo si possa dire che questo 2022 ci darà grandi soddisfazioni – commenta Achille Alessi di Terre di Giurfo. È un’annata che promette bene, le uve erano veramente perfette con un piccolo aumenta sulla quantità per alcuni vitigni».

Ottime le premesse anche sul Vulcano dell’Isola. Sul versante nord dell’Etna, a Castiglione di Sicilia, sia Francesco Cambria dell’azienda Cottanera, sia Nicola Gumina, enologo di Palmento Costanzo, sostengono d’aver avuto una «quantità delle uve prodotte superiore alla precedente annata e una qualità eccelsa, con uve perfettamente sane da un profilo sanitario ed a piena maturazione aromatica ed organolettica».
«A Lipari, nelle isole Eolie, dopo un inizio meteorologico incerto – commenta Massimo Lentsch di Tenuta di Castellaro – la vendemmia si è chiusa con grandi risultati. Sia qualitativamente sia quantitativamente sarà una vendemmia di vini importanti che sapranno di sole, di mare e di vento come le nostre splendide Isole Eolie».

«I cambiamenti climatici non sembrano pregiudicare l’eccellente qualità delle uve siciliane – afferma Laurent Bernard de la Gatinais,presidente di Assovini Sicilia. La Sicilia dimostra, ancora una volta, la straordinaria capacità di fronteggiare le conseguenze del climate change con successo, grazie alla varietà del suo patrimonio vinicolo, in massima parte autoctono, e con grande biodiversità, e agli straordinari microclimi presenti nei diversi areali».
Assovini Sicilia
È un’associazione che riunisce 90 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni, che condividono principalmente tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato.