Gli italiani mostrano sempre più attenzione e sensibilità alla sostenibilità sia ambientale sia sociale, ma anche al carrello della spesa. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Reale Mutua sull’agricoltura in collaborazione con Slow Food.
Sono molto importanti per i connazionali fattori come packaging, marca, valori nutrizionali, ma oltre una persona su cinque presta molta attenzione alla trasparenza della tracciabilità, quindi produzione, coltivazione, allevamento. Per il 17% della popolazione sta a cuore anche la salvaguardia delle condizioni di lavoro dei lavoratori.

Un po’ di dati rilevati
Quasi nove italiani su dieci (86%) preferiscono il cibo fresco al pronto o surgelato. Il supermercato (77%) è il più gettonato per la spesa, mentre cominciano a far breccia i mercati rionali (28%) e le botteghe di quartiere (16%). Si acquista di territorio per il 29% e stagionale per il 36% così da sostenere le economie locali (30%) e perché più buono del prodotto fuori periodo (12%).

Un italiano su tre (34%) afferma di consumare frutta più volte al giorno. La stessa percentuale dice una sola volta. Per la verdura le percentuali sono analoghe, 32% e 28%, mentre pasta e riso vengono consumati da quasi quattro italiani su dieci, mentre quasi uno su due consuma legumi due o tre volte alla settimana. I cereali si attestano al 29%. Il pesce e la carne rossa sono consumati una volta a settimana per il 43%, mentre è più frequente la carne bianca (51%) consumata due o tre volte nei sette giorni.
«La sostenibilità è un motore di benessere per il pianeta, la società e le persone – commenta Michele Quaglia, direttore commerciale e brand del Gruppo Reale – ed è positivo rilevare un’importante sensibilità a questo tema anche nelle scelte alimentari».

«I dati dell’Osservatorio fotografano gli italiani molto più consapevoli sui valori del cibo buono, pulito e giusto – aggiunge Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Ricerca della territorialità e della stagionalità lo testimoniano. Inoltre c’è maggiore cognizione che un regime alimentare è sano non solo quando è adeguato dal punto di vista nutrizionale, ma anche quando promuove la salute umana e rispetta quella del pianeta. Questa sensibilità degli italiani può essere una grande chance che, soprattutto in questo frangente storico, non può essere sprecata. La politica deve dare risposte precise e mettere in campo strumenti che consentano scelte alimentari consone e garantiscano la massima trasparenza della filiera produttiva a cominciare dalle etichette, chiare ed esaustive di tutti i valori che gli italiani vogliono ritrovare nel loro cibo».
Fonte: askanews
Foto copertina di Gerd Atmann da Pizabay